È sbagliato, persino disonesto, nei confronti di chi pazzo lo è davvero, associare a un omicidio il termine e il concetto di follia. È una semplificazione, banalizzazione e distorsione della realtà che priva l’assassino di quella responsabilità del male sempre presente in un omicidio. L’omicidio è sempre una scelta, e come tale un atto consapevole, cosciente, voluto, pianificato. L’assassino decide di essere un assassino. Dostoevskij lo mostra chiaramente.
A proposito di Dostoevskij, tra tutti gli scrittori necessari egli è il più necessario, ed è un peccato, un vero peccato che molti, troppi non leggano le sue opere. Nelle sue opere ci siamo tutti, anche se non lo sappiamo. Possiamo ignorare Dostoevskij, ma Dostoevskij non ignora noi.